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Visualizzazione dei post da maggio, 2019

CRITICA DEL GIUDIZIO

Si analizza la facoltà del sentimento ( facoltà del giudizio) intesa come organo dei giudizi riflettenti i quali si distinguono da i giudizi determinati che determinano l' oggetto fenomenico, e si dividono in giudizi estetici che riguardano il rapporto tra il soggetto e la rappresentazione dell'oggetto e ne valutano l'accordo e teologici che colgono l' ordine finalistico interno degli oggetti stessi. Si afferma che il giudizio estetico nasce dal sentimento (di piacere o dispiacere) esso è contemplativo disinteressato e universale infatti in tutti gli uomini esiste un senso comune il quale coglie l' accordo tra l' immagine della cosa e le nostre esigenze di unità e finalità, infatti Kant afferma ch e la bellezza non è nelle cose ma nel soggetto che le percepisce.

CRITICA DELLA RAGION PRATICA

Si afferma che la legge è un "fatto della ragione" ed è incondizionata e universale, essa ha la forma del "comando" in quanto deve contrastare la sensibilità e gli impulsi egoistici che esistono nell'uomo accanto alla razionalità. La ragion pratica coincide con la volontà che è la facoltà che permette di agire sulla base di principi normativi:                1. le massime=prescrizioni di carattere soggettivo,                2. gli imperativi = prescrizioni di carattere oggettivo che si dividono a loro volta in            imperativi ipotetici e imperativi categorici L'azione è morale quando è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere e quando soddisfa il principio di  universalizzazione.

L'IO PENSO

Si tratta di un concetto importantissimo nella filosofia kantiana, l' io penso è inteso come struttura mentale universale "principio supremo della conoscenza umana". L' IO è definito anche AUTOCOSCIENZA , tale principio chiarisce la sua attività attraverso i giudizi che si basano a sua volta in categorie, principali funzioni unificatrici dell'intelletto. In base a questo principio Kant afferma che l' io penso è il legislatore della natura intesa come realtà fenomenica diversa dalla realtà noumenica. LA DISTINZIONE TRA FENOMENO E NOùMENO FENOMENO: costituisce l'oggetto nel suo rapporto con il soggetto, ovvero ciò che appare al soggetto in virtù delle sue facoltà conoscitive. NOUMENO: realtà delle cose in sé, ciò che si trova oltre il mondo fenomenico.

CRITICA RAGION PURA

La critica della ragion pura è un trattato sistematico con una struttura rigorosa dove si riflette l' architettura della ragione umana. E' suddivisa in due parti: La dottrina degli elementi dove si parla della scomposizione della ragione nelle sue parti fondamentali.  Si divide in estetica trascendentale e logica trascendentale , la prima analizza la conoscenza sensibile (spazio e tempo) e le sue forme a priori mentre la seconda studia il pensiero e le sue regole. La logica trascendentale  si divide in Analitica trascendentale che ha come oggetto gli elementi di base dell' intelletto puro e in dialettica trascendentale che ha come base la facoltà della ragione e i suoi principi. La dottrina del  metodo: metodo di applicazione degli elementi formali.

IMMANUEL KANT

La riflessione kantiana sostiene che la metafisca è un capo di lotta in cui i pensatori si contrappongono l'uno all'altro senza riuscire a trovare soluzioni condivise ciò accade perché la filosofia non dispone di un criterio per distinguere inequivocabilmente il vero dal falso. I GIUDIZI DEL SAPERE SCIENTIFICO: Le preposizioni della scienza sono dette giudizi perché costituite da un soggetto e un predicato, quindi kant afferma che ci sono due tipi di giudizi: analitici = predicato già contenuto nel soggetto, sono giudizi rigorosi ma a priori cioè il loro contenuto non deriva dall'esperienza. sintetici= predicato offre un contenuto, giudizi a posteriori perché dipendono interamente dall'esperienza. LA RIVOLUZIONE COPERNICANA: Tradizionalmente si riteneva che fosse la mente a doversi adeguare con la realtà, ma Kant sostiene che è la realtà che si deve adeguare alle facoltà umane. La rivoluzione copernicana prospettata da kant consiste nell'ammettere che p