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CRITICA DELLA RAGION PRATICA

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  • Si afferma che la legge è un "fatto della ragione" ed è incondizionata e universale, essa ha la forma del "comando" in quanto deve contrastare la sensibilità e gli impulsi egoistici che esistono nell'uomo accanto alla razionalità.
  • La ragion pratica coincide con la volontà che è la facoltà che permette di agire sulla base di principi normativi: 
              1. le massime=prescrizioni di carattere soggettivo, 

              2. gli imperativi = prescrizioni di carattere oggettivo che si dividono a loro volta in            imperativi ipotetici e imperativi categorici
  • L'azione è morale quando è compiuta solo in vista e per rispetto del dovere e quando soddisfa il principio di universalizzazione.












































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